SANITIZZAZIONE CON OZONO, È VALIDA? Si, lo conferma l’ISS


LA SANITIZZAZIONE CON OZONO, È VALIDA? SI, LO CONFERMA L’ISS 

Il rapporto ISS Covid-19 n. 25/2020 presenta una panoramica relativa all’ambito della sanificazione di superfici e ambienti interni non sanitari per la prevenzione della diffusione dell’infezione COVID-19. Le indicazioni si basano sulle evidenze, a oggi disponibili, relativamente alla trasmissione dell’infezione da SARS-CoV-2, della sopravvivenza del virus su diverse superfici e dell’efficacia dei prodotti utilizzati per la pulizia e la disinfezione/sanitizzazione dei locali. Le indicazioni considerano anche l’impatto ambientale e i rischi per la salute umana connessi al loro utilizzo. 

In particolare, l’ISS chiarisce la validità sanitizzante del trattamento ad Ozono effettuato tramite appositi macchinari, punto per noi focale in quanto il protocollo TSG  attua, a chiusura delle operazioni di pulizia e disinfezione, il trattamento Ozonico a garanzia e perfetta igiene. 

L’ISS definisce nel documento anche i termini utilizzati nell’ambito delle pulizie, pertanto, prima di proseguire, vogliamo riportare la definizione di SANIFICAZIONE: 

“L’ Attività di sanificazione. L’art. 1.1 e) del DM 7 luglio 1997, n. 274 del Ministero dell’Industria e del commercio definisce “sanificazione“ quelle attività che riguardano il complesso di procedimenti e operazioni atti a rendere sani determinati ambienti mediante l’attività di pulizia e/o di disinfezione e/o di disinfestazione… Pertanto la sanificazione rappresenta un “complesso di procedimenti e di operazioni” che comprende attività di pulizia e/o attività di disinfezione che vanno intese “come un insieme di attività interconnesse tra di loro” quali la pulizia e la disinfezione. In alcuni casi con la sola pulizia (es. trattamenti con il calore) o con la sola disinfezione è possibile ottenere la stessa efficacia nei confronti dei virus. La sanitizzazione è un termine importato dalla traduzione dall’inglese del termine “sanitisation” che, nella forma originale, viene utilizzato come sinonimo di “disinfezione”. Come da nota del Ministero della Salute (58) “Anche i prodotti che riportano in etichetta “sanitizzante/ sanificante” si considerano rientranti nella definizione di prodotti biocidi

Espresse ora le dovute terminologie, riportiamo di seguito i punti salienti, di nostro interesse, del documento ISS:

Trattamento mediante ozono – Ambito normativo specifico

“L’ozono generato in situ a partire da ossigeno è un principio attivo ad azione “biocida” in revisione ai sensi del BPR2 come disinfettante per le superfici… è disponibile un’ampia base di dati che ne conferma l’efficacia microbicida anche sui virus (20- 27).

…Pertanto, in questa fase, l’ozono può essere considerato un “sanitizzante”.

L’utilizzo dell’ozono è attualmente consentito a livello internazionale in campo alimentare, per i servizi igienico-sanitari di superficie e acque potabili (FDA, USDA, US-EPA, CNSA) (36,37,38,40).

Valutazione tecnico-scientifica

L’attività virucida dell’ozono si esplica rapidamente in seguito a ozonizzazione (28-30). Come per molti altri prodotti usati nella disinfezione, non esistono informazioni specifiche sull’efficacia contro il SARS COV- 2. Di contro sono disponibili diversi studi che ne supportano l’efficacia virucida (Norovirus) in ambienti sanitari e non (29). Anche a basse concentrazioni, con elevata umidità, l’ozono ha una elevata azione disinfettante virucida in aria (30).

L’International Ozone Association (www.iao-pag.org) conferma l’efficacia dell’ozono per l’inattivazione di molti virus anche se non è a conoscenza di ricerche specifiche su SARS-CoV-2.”

L’ISS inoltre, chiarisce anche come utilizzare nel modo corretto i generatori di ozono, seppur rassicurando su alcune tematiche relative alla pericolosità del gas. Riportiamo i punti salienti del documento: 

“Il rischio ambientale, in seguito all’utilizzo di ozono per il trattamento delle superfici, appare al momento trascurabile, considerata l’elevata percentuale di ozono normalmente presente nell’atmosfera. In conformità alle norme HACCP2 e al DL.vo 81/2008 (41), in assenza di valori adottati nel quadro normativo Italiano, gli operatori devono rispettare i TLV –TWA dell’ACGIH3 di seguito riportati, in relazione a carico di lavoro e durata cumulativa dell’esposizione: 

 TLV – TWA (8 ore), 0,05 ppm (0,1 mg/m3), lavoro pesante;  TLV – TWA (8 ore), 0,08 ppm (0,16 mg/m3), lavoro moderato;  TLV – TWA (8 ore), 0,10 ppm (0,2 mg/m3), lavoro leggero;  TLV – TWA (≤ 2 ore), 0,2 ppm (0,39 mg/m3), frazioni di lavoro leggero, moderato o pesante. Considerato che a concentrazioni inferiori a 2 ppm, l’ozono ha un odore caratteristico piacevole (42), che diventa pungente e irritante a livelli superiori, e che è riconoscibile già a concentrazioni molto ridotte (0,02 e 0,05 ppm), i soggetti potenzialmente esposti sono preavvertiti rispetto al raggiungimento di concentrazioni elevate e potenzialmente dannose per la salute. L’odore non costituisce, comunque, un indice attendibile della concentrazione presente nell’aria per fenomeni di assuefazione…In generale, deve essere evitata la pratica di rientrare nelle aree trattate dopo un determinato periodo di tempo dalla fine dell’ozonizzazione.”

Ulteriori documenti di validazione dell’Ozono:

Alla luce  di quanto esposto ricordiamo che per il nostro protocollo è estremamente importante che il trattamento ad Ozono sia effettuato solo da nostri operatori formati ed istruiti e mai in presenza di animali o persone

 

Bibliografia, fonti e riferimenti

  • Gruppo di Lavoro ISS Biocidi COVID-19. Raccomandazioni ad interim sulla sanificazione di strutture non sanitarie nell’attuale emergenza COVID-19: superfici, ambienti interni e abbigliamento. Versione del 15 maggio 2020. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2020. (Rapporto ISS COVID-19 n. 25/2020
  • CNSA 27-10-10 DIPARTIMENTO DELLA SANITÀ PUBBLICA VETERINARIA DELLA SICUREZZA ALIMENTARE E DELLA NUTRIZIONE SEGRETARIATO NAZIONALE DELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO UFFICIO IV “PARERE DEL CNSA SUL TRATTAMENTO CON OZONO DELL’ARIA NEGLI AMBIENTI DI STAGIONATURA DEI FORMAGGI”

 

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